Arkea-Samsic, Nairo Quintana sull’addio alla Movistar: “Non volevo discutere con altri leader, fare la guerra non è il mio modo di lavorare”
Nairo Quintana ha iniziato alla grande la stagione. Il passaggio alla Arkea-Samsic sembra aver fatto rinascere lo scalatore, che in poche settimane ha conquistato cinque successi, di cui tre di tappa e due di classifiche generali di competizioni francesi. Tra questi spicca la prova di forza nell’ultima giornata della Parigi-Nizza 2020, quando ha attaccato a meno di quattro chilometri dal traguardo per vincere da solo con 46″ di vantaggio sul primo inseguitore, scattando in faccia a tutti i principali rivali in salita. Il successo nella generale non è arrivato soltanto a causa di una caduta in una tappa di pianura, ma nel complesso l’ex Movistar può finora essere molto soddisfatto del suo cambio di casacca.
Il vincitore del Giro d’Italia 2014 ha parlato della nuova realtà in un’intervista concessa a El Tiempo: “Ho sempre controllato i dati e mi hanno indicato che realmente il mio stato di forma era buono, che non avevo abbassato il livello. Il mio rendimento è buono. Lo sappiamo con i dati che abbiamo. Questo mi dice molto. Scegliere l’Arkea è stata una decisione rischiosa. Abbiamo studiato ciò che ci dava la squadra, le opzioni di correre nella categoria principale, nel Tour de France, che era importante. E quando mi hanno confermato che non avremmo avuto problemi a correrlo, non ho avuto dubbi e ho firmato. Con questo assicurato, era un altro discorso. Non mi pento di essermi abbassato di categoria. Volevo essere felice. Non volevo discutere con altri leader, fare la guerra non è il mio modo di lavorare. Ho una gran responsabilità in questa nuova iniziativa”.
Il colombiano ha poi spiegato il motivo per cui l’Arkea ha ricevuto tanti inviti, tra cui quello fondamentale al Tour de France 2020, ed è molto considerata dalle organizzazioni delle competizioni: “Le corse hanno bisogno di spettacolo, e noi lo diamo. Per un’organizzazione è abbastanza importante che si abbia movimento e rivalità. Ma bisogna correre con la testa. Andare davanti per l’emozione della gente è perdere corse ed energie. Non bisogna attaccare per attaccare”.
Infine Quintana ha voluto esprimere la propria opinione sulla condizione sanitaria mondiale: “La gente non sta prendendo sul serio il virus e la problematica, e le conseguenze possono essere maggiori. Sportivamente ora è tutto incerto”. Il sudamericano si trova al momento in patria insieme al fratello Dayer e all’amico Winner Anacona, entrambi suoi compagni di squadra e fedeli scudieri in salita. Una buona compagnia per passare il periodo e continuare ad allenarsi per i prossimi obiettivi, Grande Boucle su tutti.
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